Il titolo è tutto un programma e la copertina spiega in maniera efficace il taglio del libro. È possibile ridere di una grande passione italiana? La risposta è ovviamente sì. ”Escono dalla fottute pareti. Filosofia semiseria del padel” (edito da Il Nuovo Melangolo) è un divertente viaggio nel mondo del nostro sport pubblicato da Massimo Villa, autore genovese, giocatore e grande appassionato, che dopo aver scritto diversi romanzi di fantascienza e saggi di varia natura ha deciso di accompagnarci all’interno dei circoli con un divertente volume.
“Sono uno scrittore ma da un anno a questa parte anche un giocatore di padel rubato al tennis – ha spiegato l’autore alla nostra redazione – Non avendo le competenze tecniche per scrivere un manuale, cosa che tra l’altro mi avrebbe annoiato, ho deciso di parlare della vita nei club romanzando e raccontando in maniera divertente quello che mi è successo e le persone di vario tipo che ho incontrato da quando sono precipitato in questo mondo incredibile, assolutamente sociale, del padel”.
“‘Escono dalla fottute pareti’ non vuole essere un manuale tecnico, ma un libro divertente per chi ama il padel. All’interno c’è anche una parte “for dummies”, con consigli pratici per evitare gli errori che ho fatto io, e una piccola parte di storia iniziale. Il tutto ovviamente con un taglio molto divertente. Ho anche contattato alcuni influencer e youtuber, sia italiani che che stranieri, per farmi raccontare cosa ne pensano della situazione attuale del padel in Italia e nel loro paese”.

Per il titolo ti sei rifatto al film ‘Aliens’, citando di fatto Bill Paxton quando in preda al panico urla ‘Vengono fuori dalle pareti’. Ti sei sentito anche tu un po’ un alieno, quando da tennista sei sceso in campo per giocare a padel?
“Certamente. Il tennista all’inizio fa un po’ il sostenuto e crede di essere già arrivato. Poi si guarda intorno, vede pareti e griglie, si sente un corpo estraneo in campo e capisce che forse ha tanto da imparare ed è meglio che abbassi la cresta”.
Il mondo del padel è stato già etichettato come lo sport dei tennisti mancati, delle ‘pippe’…
“Praticamente non passa giorno che qualcuno non risponda a Pietrangeli (ride, ndr). Diciamo che il padel ha avuto un’esplosione incredibile in Europa, specialmente in Italia con numeri pazzeschi. Un sacco di tennisti hanno cominciato a giocare a padel, per non parlare degli ex sportivi di altri sport. Rispetto al tennis, il padel è un altro sport, come può essere lo squash, il ping pong. In comune c’è la racchetta, ma poi vive di vita propria e anzi il tennis mi sembra che debba stare un po’ attento all’ascesa del padel”.
Come viene percepito il movimento italiano all’estero? Che idea ti sei fatto dopo le tue ‘ricerche’?
“Direi in maniera molto seria, perché l’esplosione che abbiamo avuto nei nostri club a livello europeo, a parte la Spagna, nessuno è riuscito ad ottenerla. L’Italia quando ci sono i tornei delle nazionali, fa sempre un’ottima figura. Il giorno in cui capiremo che dobbiamo investire di più sulle accademie per i giovani riusciremo senz’altro a essere più competitivi”.