Emily Stellato: “Giocare a padel è come giocare a scacchi. Belasteguin? Grandissimo giocatore ed esempio per tutti” (INTERVISTA)

Emily Stellato

Campionessa italiana in coppia con Giulia Sussarello e protagonista con la nazionale di Marcela Ferrari, Emily Stellato è uno dei nomi di punta del movimento italiano. L’abbiamo raggiunta telefonicamente per fare un bilancio dell’anno appena terminato e per analizzare alcuni aspetti tecnico-tattici del padel.


Lo scorso anno ha confermato la crescita di questo sport. Cosa ne pensi di questo successo e qual è il tuo bilancio personale del 2024?

Non sono sorpresa di questo successo. In un certo senso ce lo aspettavamo. Il Padel in Italia sta crescendo e i numeri lo dimostrano. Lo dimostrano i giovani che si stanno approcciando sempre di più a questo sport. C’è sempre più gente che pratica e che si diverte, e questa è la cosa che ci fa più piacere. Per quanto riguarda il mio 2024 è stato un anno transitorio. Non è andato come mi aspettavo per tante motivazioni. Ho avuto la mia compagna che si è fermata per la maternità e quindi è stato un anno abbastanza difficile, dove non ho potuto giocare con continuità e mantenere il livello che invece avevo trovato sempre con la stessa compagna nel 2023. Diciamo che è stato un anno che non mi è piaciuto molto”.


La conferma della passione del pubblico italiano per questo sport è arrivata anche dal recente Milano Premier Padel, dove il passo d’addio di Belasteguin è stato salutato in maniera commovente.

Purtroppo abbiamo perso un grandissimo giocatore. Belasteguin è stato un esempio trainante anche per tutti quelli che facevano parte di questo sport. Ma è giusto così, come in tutte le cose c’è un inizio e c’è una fine. Milano è un posto magico, dove è sempre bello giocare e la gente risponde benissimo. Infatti è stato confermato come torneo anche nel calendario 2025 e questa, almeno per me, è una cosa molto bella perché ormai mi sento milanese d’adozione”.

Dal tennis al padel, i consigli di Emily Stellato

Emily Stellato


Molti di noi arrivano dal tennis, tu stessa hai alle spalle anni e anni di tennis. Quanto è difficile, per chi vuole avvicinarsi al padel, passare dalla racchetta alla pala?

Dipende sempre dal livello dei giocatori. Diciamo che passare dal tennis al padel ha i suoi pro e i suoi contro. Chi arriva dal tennis ha un buon timing sulla palla e a rete può comunque dire la sua e quindi, in questo, diciamo non trova grandi difficoltà. La difficoltà maggiore ovviamente sono i vetri che, ahimè, sono importantissimi e che all’inizio sono i tuoi nemici peggiori. Nel momento in cui riesci a capirli un pochettino diventano i tuoi alleati migliori”. 


Qual è l’aspetto tattico che più è cambiato negli ultimi anni?

A livello maschile il padel sta diventando un gioco sempre più fisico, un po’ come il tennis. A livello femminile non è che è meno importante, ma non fa ancora la differenza. Penso che il padel in generale sia un gioco molto strategico e che somigli molto agli scacchi. Nel momento in cui riesci a capire il gioco, diventi matto proprio per questo perché ha le sue caratteristiche particolari. Come negli scacchi, quando fai una mossa subito ce n’è un’altra che segue”


Rispetto al tennis, la palla nel padel viaggia spesso ad una velocità superiore. In una recente intervista Gustavo Spector ha detto che la tattica è l’arma vincente. Non è però facile pensare alla tattica quando ti trovi davanti a giocatori molto aggressivi. Qual è la chiave, il trucco, per poter scegliere la strategia giusta in pochissimi secondi?

Devi trovare la strategia giusta in base a chi hai davanti. Se trovi degli avversari molto potenti, con un livello maggiore rispetto al tuo, devi solo cercare di tenere botta. La tattica aiuta tanto perché c’è sempre una soluzione. Se gli avversari spingono molto ovviamente devi trovare dei colpi che possano rallentare il gioco: palle basse, pallonetti molto più alti in modo da non essere aggredito troppo e poter contrattaccare. In questo penso che abbia ragione Gustavo Spector. La tattica è la parte fondamentale di questo gioco”.


Qual è l’aspetto più importante di questo sport che cerchi di trasmettere ai tuoi allievi?

Principalmente la strategia di gioco. Cercare di fargli capire che non serve giocare solo forte. È vero che tirando una palla forte è difficile che ti ritorni, se invece riesci a capire il gioco e la sua costruzione allora lì hai fatto bingo”.


Riusciremo un giorno a vedere il Padel alle Olimpiadi?

È il sogno un po’ di tutti. Però io penso che ci vorranno almeno ancora due Olimpiadi, secondo me non prima”. 

Quali sono i progetti futuri di Emily Stellato?

Intanto, come prima cosa, ritrovare l’entusiasmo che lo scorso anno ho un po’ perso e cercare di ritornare al livello che avevo lasciato nel 2023, quindi con una classifica migliore per poter competere ai massimi livelli”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *