A margine della conferenza stampa per la presentazione del Milano Premier Padel P1 (leggi qui), Luigi Carraro, presidente della federazione internazionale di padel, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni.
Presidente Carraro, dopo il grande successo dello scorso anno quali sono i vostri obiettivi per questa terza edizione del Milano Premier Padel P1.
“Quest’anno il torneo rappresenta una grande novità. Il primo anno era l’ultimo torneo della prima storica stagione del Premier Padel. Lo scorso anno abbiamo portato le donne, che erano mancate prima, e quest’anno quello di Milano sarà il torneo che deciderà i 16 giocatori e le 16 giocatrici che andranno a giocare il Master Final di Barcellona. Milano lo merita per per quello che ha fatto nei primi due anni con due edizioni straordinarie. La città, il pubblico, l’organizzazione del torneo, l’evento milanese ha dimostrato di essere uno dei tornei più belli al mondo. Giochiamo in una location magica, l’Alliance Cloud è un gioiello. Siamo felici, fortunati e ci apprestiamo a vivere un torneo ancora più magico degli altri anni, anche perché vi sarà un’ulteriore novità. Sarà l’ultimo torneo che vedrà la leggenda del padel Fernando Belasteguin in campo. Dopo Milano chiuderà infatti la sua carriera professionistica“.
“Milano da qualche anno è anche la capitale del padel – ha aggiunto Carraro – Gli appassionati, nella passata edizione, hanno fatto vivere ai giocatori delle emozioni uniche. Si è creato un connubio tra spettatori sulle tribune e atleti in campo che ha fatto sì che la finale del scorso anno venga ad oggi definita la finale di padel più bella della storia. Sono convinto che quest’anno faremo meglio e magari la pagina più bella la scriverà proprio Fernando Belasteguin“.
Il padel negli ultimi anni è cresciuto molto, ma cosa si può fare per dare ulteriore spinta al movimento italiano?
“Il movimento sta crescendo tantissimo. Ho assistito pochi giorni fa alla conferenza stampa del presidente Binaghi che ha fatto vedere il giro d’affari in Italia. Solo nel nostro paese, il padel genera un giro d’affari di un miliardo e mezzo di euro. E pensare che solo fino a qualche anno fa questo sport lo conoscevano in pochi. I numeri sono straordinari. A noi tocca continuare a lavorare, a lavorare in maniera seria, facendo grandi eventi, formando i giovani, formando gli arbitri, formando gli allenatori e soprattutto dando un supporto agli amatori. Perché la grande forza di questo sport sono gli amatori, gli appassionati, quelli che riempiono i circoli di tutta Italia e in tutto il mondo quotidianamente. Dobbiamo poter fornire loro un’esperienza straordinaria. I grandi campioni sono lo specchietto per far vedere il padel in tutto il mondo, però non dimentichiamoci mai dei praticanti e degli amatori, che sono quelli che davvero rendono grande il nostro sport“.